Artrosi
Definizione medica del termine Artrosi
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Definizione di Artrosi
Artrosi
Indice:Sintomi e terapiamalattia degenerativa delle articolazioni.
Inizialmente colpisce la cartilagine articolare e successivamente l’osso, la sinovia e la capsula.
L’artrosi s’instaura quando, per motivi diversi, la cartilagine articolare non è più in grado di resistere alle continue sollecitazioni cui è sottoposta durante i movimenti articolari.
L’insufficienza della cartilagine può essere dovuta: all’età; a fattori ereditari predisponenti; all’eccesso di peso che determina un sovraccarico dell’articolazione; a fattori ambientali (clima, condizioni di lavoro ecc.).
La cartilagine progressivamente cede: si assottiglia, si frantuma.
Quando la malattia è avanzata, si associano anche alterazioni ossee (addensamenti ossei, formazione di cavità o geodi, neoformazioni di protuberanze ossee a forma di becco o di rostro ai margini dell’articolazione), della sinovia che s’inspessisce, della capsula che s’irrigidisce.
L’insieme di questi fenomeni conduce, con il tempo, a una deformazione dei capi articolari (artrosi deformante).
Le articolazioni più frequentemente colpite sono l’anca, il ginocchio, la colonna vertebrale (artrosi cervicale, artrosi lombare).
La diagnosi si basa sull’esame dei sintomi e sull’esame radiografico che mette chiaramente in evidenza le alterazioni dell’articolazione.Sintomi e terapiaI sintomi sono inizialmente lievi, spesso intermittenti.
Il dolore è intenso al mattino (inizio del movimento), si attenua durante il giorno e si riacutizza la sera (dopo prolungate attività).
Nelle fasi avanzate diventa ininterrotto, disturbando anche il sonno.
Altro sintomo fondamentale è la ridotta capacità di movimento, che giunge fino all’immobilità.
L’insieme dei sintomi varia in relazione alla localizzazione: nell’artrosi dell’anca il dolore è localizzato all’inguine e s’irradia alla faccia interna della coscia sino al ginocchio.
Per limitare il dolore, il soggetto tende a mantenere la gamba in adduzione e ad appoggiarla il meno possibile, assumendo un’andatura zoppicante.
La terapia in questi casi è inizialmente fisica (applicazione di calore, ginnastica, massaggi) e farmacologica (antinfiammatori, analgesici, decontratturanti).
Nelle forme avanzate si rende necessario un intervento chirurgico di sostituzione dell’articolazione con una protesi.
L’artrosi vertebrale si manifesta con dolore e rigidità sempre maggiori della colonna; possono insorgere complicazioni dovute alla compressione, da parte delle neoformazioni ossee, del midollo spinale e delle radici dei nervi che da esso si dipartono, o dell’arteria vertebrale.
La terapia dell’artrosi vertebrale è sia farmacologica, sia fisica.
In casi molto gravi può essere applicato un collare di gesso o di plastica, o un busto che immobilizzi per un breve periodo il tratto di colonna interessato (vedi cervicoartrosi; lombartrosi).
Una terapia promettente per ridurre la degenerazione della cartilagine articolare si basa sulla somministrazione prolungata di glucosamina solfato, priva di importanti effetti collaterali.
Inizialmente colpisce la cartilagine articolare e successivamente l’osso, la sinovia e la capsula.
L’artrosi s’instaura quando, per motivi diversi, la cartilagine articolare non è più in grado di resistere alle continue sollecitazioni cui è sottoposta durante i movimenti articolari.
L’insufficienza della cartilagine può essere dovuta: all’età; a fattori ereditari predisponenti; all’eccesso di peso che determina un sovraccarico dell’articolazione; a fattori ambientali (clima, condizioni di lavoro ecc.).
La cartilagine progressivamente cede: si assottiglia, si frantuma.
Quando la malattia è avanzata, si associano anche alterazioni ossee (addensamenti ossei, formazione di cavità o geodi, neoformazioni di protuberanze ossee a forma di becco o di rostro ai margini dell’articolazione), della sinovia che s’inspessisce, della capsula che s’irrigidisce.
L’insieme di questi fenomeni conduce, con il tempo, a una deformazione dei capi articolari (artrosi deformante).
Le articolazioni più frequentemente colpite sono l’anca, il ginocchio, la colonna vertebrale (artrosi cervicale, artrosi lombare).
La diagnosi si basa sull’esame dei sintomi e sull’esame radiografico che mette chiaramente in evidenza le alterazioni dell’articolazione.Sintomi e terapiaI sintomi sono inizialmente lievi, spesso intermittenti.
Il dolore è intenso al mattino (inizio del movimento), si attenua durante il giorno e si riacutizza la sera (dopo prolungate attività).
Nelle fasi avanzate diventa ininterrotto, disturbando anche il sonno.
Altro sintomo fondamentale è la ridotta capacità di movimento, che giunge fino all’immobilità.
L’insieme dei sintomi varia in relazione alla localizzazione: nell’artrosi dell’anca il dolore è localizzato all’inguine e s’irradia alla faccia interna della coscia sino al ginocchio.
Per limitare il dolore, il soggetto tende a mantenere la gamba in adduzione e ad appoggiarla il meno possibile, assumendo un’andatura zoppicante.
La terapia in questi casi è inizialmente fisica (applicazione di calore, ginnastica, massaggi) e farmacologica (antinfiammatori, analgesici, decontratturanti).
Nelle forme avanzate si rende necessario un intervento chirurgico di sostituzione dell’articolazione con una protesi.
L’artrosi vertebrale si manifesta con dolore e rigidità sempre maggiori della colonna; possono insorgere complicazioni dovute alla compressione, da parte delle neoformazioni ossee, del midollo spinale e delle radici dei nervi che da esso si dipartono, o dell’arteria vertebrale.
La terapia dell’artrosi vertebrale è sia farmacologica, sia fisica.
In casi molto gravi può essere applicato un collare di gesso o di plastica, o un busto che immobilizzi per un breve periodo il tratto di colonna interessato (vedi cervicoartrosi; lombartrosi).
Una terapia promettente per ridurre la degenerazione della cartilagine articolare si basa sulla somministrazione prolungata di glucosamina solfato, priva di importanti effetti collaterali.
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