Endotossina
Definizione medica del termine Endotossina
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Definizione di Endotossina
Endotossina
Tossina microbica che è parte integrante della membrana esterna della parete batterica, in particolare dei microrganismi gram-negativi.
Ha una struttura costituita da una porzione lipidica e una polisaccaridica (donde la denominazione di lipopolisaccaride, o LPS).
Tra i numerosi effetti patologici per la specie umana i più importanti sono: aumento della temperatura corporea, ipotensione, iperglicemia, aborto, necrosi tumorale, lesioni degenerative a carico di organi parenchimatosi, lesioni a livello dell’endotelio dei capillari sanguigni con emorragie, leucopenia con successiva leucocitosi, alterazioni a carico dei centri nervosi e termoregolatori.
L’endotossina può anche essere rilasciata dalla parete cellulare all’esterno, in particolari vescichette: in questi casi si parla di endotossina libera o nativa.
Per diagnosticare la presenza di endotossina in liquidi biologici (sangue, liquor) o in preparazioni terapeutiche (plasma, solventi di farmaci), si sfrutta la capacità degli amebociti presenti nell’emolinfa di un crostaceo, Limulus polyphemus, di gelificare in presenza di quantità anche minime di endotossina.
Ha una struttura costituita da una porzione lipidica e una polisaccaridica (donde la denominazione di lipopolisaccaride, o LPS).
Tra i numerosi effetti patologici per la specie umana i più importanti sono: aumento della temperatura corporea, ipotensione, iperglicemia, aborto, necrosi tumorale, lesioni degenerative a carico di organi parenchimatosi, lesioni a livello dell’endotelio dei capillari sanguigni con emorragie, leucopenia con successiva leucocitosi, alterazioni a carico dei centri nervosi e termoregolatori.
L’endotossina può anche essere rilasciata dalla parete cellulare all’esterno, in particolari vescichette: in questi casi si parla di endotossina libera o nativa.
Per diagnosticare la presenza di endotossina in liquidi biologici (sangue, liquor) o in preparazioni terapeutiche (plasma, solventi di farmaci), si sfrutta la capacità degli amebociti presenti nell’emolinfa di un crostaceo, Limulus polyphemus, di gelificare in presenza di quantità anche minime di endotossina.
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