Erisìpela
Definizione medica del termine Erisìpela
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Definizione di Erisìpela
Erisìpela
Malattia infettiva determinata dallo streptococco beta-emolitico di gruppo A, che si manifesta clinicamente con una chiazza eritemato-infiltrativa a evoluzione rapidamente estensiva.
Maggiormente colpiti sono i neonati, i bambini e i soggetti anziani.
Il germe colonizza le mucose orofaringee o nasali e, da queste, raggiunge la cute tramite le mani dove determina infezione solo in presenza di soluzioni di continuo dell'epitelio di superficie.
Le sedi dove più frequentemente si manifesta sono il volto e gli arti inferiori.
Dopo un periodo di incubazione di alcuni giorni compare una chiazza di colore rosso vivo, calda e dolente, con cute tesa e lucente, a limiti netti, a gradino verso la parte sana.
Lo stato generale è compromesso, con astenia, malessere e febbre elevata di tipo settico (39-40 °C).
Complicazioni frequenti sono rappresentate da ascessi, flemmoni, sepsi ed elefantiasi.
Nei soggetti immunocompetenti la malattia è autolimitantesi e può regredire anche senza terapia in alcuni giorni; negli anziani e negli immunodepressi l'andamento può essere acuto e grave e può portare anche alla morte.
Non rare le recidive.
La terapia prevede la somministrazione di antibiotici per via generale ad alti dosaggi (penicillina, licomicina, eritromicina i farmaci di scelta) sino all'arresto della progressione della chiazza e all'appiattimento del bordo.
Maggiormente colpiti sono i neonati, i bambini e i soggetti anziani.
Il germe colonizza le mucose orofaringee o nasali e, da queste, raggiunge la cute tramite le mani dove determina infezione solo in presenza di soluzioni di continuo dell'epitelio di superficie.
Le sedi dove più frequentemente si manifesta sono il volto e gli arti inferiori.
Dopo un periodo di incubazione di alcuni giorni compare una chiazza di colore rosso vivo, calda e dolente, con cute tesa e lucente, a limiti netti, a gradino verso la parte sana.
Lo stato generale è compromesso, con astenia, malessere e febbre elevata di tipo settico (39-40 °C).
Complicazioni frequenti sono rappresentate da ascessi, flemmoni, sepsi ed elefantiasi.
Nei soggetti immunocompetenti la malattia è autolimitantesi e può regredire anche senza terapia in alcuni giorni; negli anziani e negli immunodepressi l'andamento può essere acuto e grave e può portare anche alla morte.
Non rare le recidive.
La terapia prevede la somministrazione di antibiotici per via generale ad alti dosaggi (penicillina, licomicina, eritromicina i farmaci di scelta) sino all'arresto della progressione della chiazza e all'appiattimento del bordo.
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