Contraccettivi
Definizione medica del termine Contraccettivi
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Definizione di Contraccettivi
Contraccettivi
(o anticoncezionali), farmaci, metodi o dispositivi utilizzati dall’uomo, dalla donna o da entrambi per prevenire il concepimento durante il coito.
Il contraccettivo ideale deve soddisfare i requisiti di sicurezza, innocuità, reversibilità e accettabilità.
Nella nostra società il ricorso ai contraccettivi permette l’autodeterminazione responsabile del concepimento da parte della donna o della coppia.
La scelta del tipo di contraccettivi implica un controllo attivo della propria fecondità.
La ricerca in campo contraccettivo maschile è molto meno avanzata che in quello femminile: non si è ancora riusciti a inibire la spermatogenesi senza compromettere la potenza sessuale.
La cosiddetta “pillola del giorno dopo” non è da considerare un contraccettivo, ma un abortivo (vedi anche intercezione).
L’efficacia dei contraccettivi è misurata dall’indice di Pearl, che indica il numero di gravidanze in un anno su 100 donne che usino quel singolo contraccettivo.
L’indice di Pearl è tanto più basso quanto minore è il rischio (R) di gravidanza del metodo considerato.
Il contraccettivo ideale dovrebbe avere R = 0, cioè un’efficacia del 100%; in realtà anche senza contraccezione R non è mai 100, ma è circa 80 a causa di fattori di infertilità naturali, e a tale valore va paragonato.
Ultima arrivata è la pillola che si assume per 91 giorni consecutivi e prevede pertanto solo 4 cicli mestruali all'anno, come suggerisce il nome commerciale anglosassone 'Seasonal', cioè stagionale.
Sul mercato dall'ottobre 2003, sembra offrire le stesse garanzie di tollerabilità e di efficacia anticoncezionale della comune piccola 'mensile'.
Il contraccettivo ideale deve soddisfare i requisiti di sicurezza, innocuità, reversibilità e accettabilità.
Nella nostra società il ricorso ai contraccettivi permette l’autodeterminazione responsabile del concepimento da parte della donna o della coppia.
La scelta del tipo di contraccettivi implica un controllo attivo della propria fecondità.
La ricerca in campo contraccettivo maschile è molto meno avanzata che in quello femminile: non si è ancora riusciti a inibire la spermatogenesi senza compromettere la potenza sessuale.
La cosiddetta “pillola del giorno dopo” non è da considerare un contraccettivo, ma un abortivo (vedi anche intercezione).
L’efficacia dei contraccettivi è misurata dall’indice di Pearl, che indica il numero di gravidanze in un anno su 100 donne che usino quel singolo contraccettivo.
L’indice di Pearl è tanto più basso quanto minore è il rischio (R) di gravidanza del metodo considerato.
Il contraccettivo ideale dovrebbe avere R = 0, cioè un’efficacia del 100%; in realtà anche senza contraccezione R non è mai 100, ma è circa 80 a causa di fattori di infertilità naturali, e a tale valore va paragonato.
Ultima arrivata è la pillola che si assume per 91 giorni consecutivi e prevede pertanto solo 4 cicli mestruali all'anno, come suggerisce il nome commerciale anglosassone 'Seasonal', cioè stagionale.
Sul mercato dall'ottobre 2003, sembra offrire le stesse garanzie di tollerabilità e di efficacia anticoncezionale della comune piccola 'mensile'.
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