Psicosi
Definizione medica del termine Psicosi
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Definizione di Psicosi
Psicosi
Malattia mentale grave, caratterizzata da distacco dalla realtà, ridotta o assente capacità di critica, compromissione dell’adattamento socio-ambientale.
Le psicosi classicamente vengono distinte in: psicosi organiche, legate a un’alterazione somatica da causa nota (processi degenerativi, infezioni, disturbi circolatori, traumi cranici, tumori, intossicazioni), caratterizzate in particolare da una compromissione di funzioni elementari (turbe della memoria, dell’attenzione, dello stato di coscienza ecc.); psicosi funzionali (o psicosi endogene), per le quali non è riconoscibile una precisa base organica, caratterizzate da una sintomatologia diversificata con disturbi dell’affettività, del pensiero ecc.
Le psicosi endogene vengono distinte in due classici gruppi: psicosi affettive (vedi distimia), a carattere periodico e con prevalente compromissione dell’affettività; psicosi schizofreniche (vedi schizofrenia), non periodiche e dominate da compromissione del pensiero e della personalità.
Non sempre peraltro la distinzione è così netta, potendosi riscontrare numerose forme intermedie con presenza di distimie di tipo sia affettivo sia schizofrenico (per esempio, stati schizoaffettivi e psicosi cicloidi).
Le psicosi classicamente vengono distinte in: psicosi organiche, legate a un’alterazione somatica da causa nota (processi degenerativi, infezioni, disturbi circolatori, traumi cranici, tumori, intossicazioni), caratterizzate in particolare da una compromissione di funzioni elementari (turbe della memoria, dell’attenzione, dello stato di coscienza ecc.); psicosi funzionali (o psicosi endogene), per le quali non è riconoscibile una precisa base organica, caratterizzate da una sintomatologia diversificata con disturbi dell’affettività, del pensiero ecc.
Le psicosi endogene vengono distinte in due classici gruppi: psicosi affettive (vedi distimia), a carattere periodico e con prevalente compromissione dell’affettività; psicosi schizofreniche (vedi schizofrenia), non periodiche e dominate da compromissione del pensiero e della personalità.
Non sempre peraltro la distinzione è così netta, potendosi riscontrare numerose forme intermedie con presenza di distimie di tipo sia affettivo sia schizofrenico (per esempio, stati schizoaffettivi e psicosi cicloidi).
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