Ipertrigliceridemìa
Definizione medica del termine Ipertrigliceridemìa
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Definizione di Ipertrigliceridemìa
Ipertrigliceridemìa
Eccesso di trigliceridi nel sangue.
I trigliceridi sono molecole di grasso (vedi lipidi) tratte dagli alimenti per assorbimento intestinale.
Un’ipertrigliceridemìa può essere dovuta a fattori esterni, come l’assunzione esagerata di alcolici, di zuccheri o grassi con la dieta.
In questi casi è sufficiente una terapia dietetica per riportare i valori nella norma.
Esistono poi malattie in cui l’ipertrigliceridemìa è molto frequente, tale da far parte del quadro clinico, come il diabete mellito tipo 2, la sindrome nefrosica, la pancreatite acuta, l’ipopituitarismo, l’uremia.
L’ipertrigliceridemìa compare anche nelle terapie con alcuni farmaci come gli estrogeni o i cortisonici.
Esistono, infine, rare malattie genetiche o ereditarie per cui l’alterazione delle lipoproteine (i composti deputati al trasporto dei lipidi nel sangue) e in particolare - tra queste- dei chilomicroni e delle VLDL (specificamente deputate al trasporto dei trigliceridi) determina un aumento dei trigliceridi in circolo (iperlipoproteinemie).
L’ipertrigliceridemìa costituisce un fattore di rischio principalmente per lo sviluppo di pancreatiti; da sola, o associata all'ipercolesterolemia, costituisce inoltre un fattore di rischio per le coronaropatie, con aumentata incidenza di eventi ischemici cardiaci.
I trigliceridi sono molecole di grasso (vedi lipidi) tratte dagli alimenti per assorbimento intestinale.
Un’ipertrigliceridemìa può essere dovuta a fattori esterni, come l’assunzione esagerata di alcolici, di zuccheri o grassi con la dieta.
In questi casi è sufficiente una terapia dietetica per riportare i valori nella norma.
Esistono poi malattie in cui l’ipertrigliceridemìa è molto frequente, tale da far parte del quadro clinico, come il diabete mellito tipo 2, la sindrome nefrosica, la pancreatite acuta, l’ipopituitarismo, l’uremia.
L’ipertrigliceridemìa compare anche nelle terapie con alcuni farmaci come gli estrogeni o i cortisonici.
Esistono, infine, rare malattie genetiche o ereditarie per cui l’alterazione delle lipoproteine (i composti deputati al trasporto dei lipidi nel sangue) e in particolare - tra queste- dei chilomicroni e delle VLDL (specificamente deputate al trasporto dei trigliceridi) determina un aumento dei trigliceridi in circolo (iperlipoproteinemie).
L’ipertrigliceridemìa costituisce un fattore di rischio principalmente per lo sviluppo di pancreatiti; da sola, o associata all'ipercolesterolemia, costituisce inoltre un fattore di rischio per le coronaropatie, con aumentata incidenza di eventi ischemici cardiaci.
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