Pòlline
Definizione medica del termine Pòlline
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Definizione di Pòlline
Pòlline
Elemento sessuale maschile delle piante superiori.
Si presenta allo stato naturale come una polvere fine e giallastra; è formato da tanti granuli di piccole dimensioni (dell’ordine di pochi µm).
Si divide in due gruppi: pòlline anemofilo, che viene trasportato dal vento, e pòlline entomofilo, che viene trasferito da una pianta all’altra dagli insetti.
In terapia si usa il polline bottinato dalle api operaie, che lo umettano con saliva e nettare per formare pallottole che vengono trasportate all’alveare.
Si può usare direttamente in questa forma, oppure polverizzarlo per rompere la cuticola esterna, non sempre tollerata a livello gastrico.
Il pòlline contiene proteine, zuccheri, grassi, vitamine, sali minerali e oligoelementi, sostanze antibiotiche, una sostanza che accelera la crescita, ormoni sessuali e rutina.
È usato in tutti gli stati di stress e di denutrizione, nelle affezioni epatiche, nell’arteriosclerosi, nell’astenia, nella mancanza d’appetito.
Può essere usato per attuare una desensibilizzazione nelle allergie da pòllini, con piccole dosi giornaliere iniziando 4-6 mesi prima dell’esplosione allergica.
Si presenta allo stato naturale come una polvere fine e giallastra; è formato da tanti granuli di piccole dimensioni (dell’ordine di pochi µm).
Si divide in due gruppi: pòlline anemofilo, che viene trasportato dal vento, e pòlline entomofilo, che viene trasferito da una pianta all’altra dagli insetti.
In terapia si usa il polline bottinato dalle api operaie, che lo umettano con saliva e nettare per formare pallottole che vengono trasportate all’alveare.
Si può usare direttamente in questa forma, oppure polverizzarlo per rompere la cuticola esterna, non sempre tollerata a livello gastrico.
Il pòlline contiene proteine, zuccheri, grassi, vitamine, sali minerali e oligoelementi, sostanze antibiotiche, una sostanza che accelera la crescita, ormoni sessuali e rutina.
È usato in tutti gli stati di stress e di denutrizione, nelle affezioni epatiche, nell’arteriosclerosi, nell’astenia, nella mancanza d’appetito.
Può essere usato per attuare una desensibilizzazione nelle allergie da pòllini, con piccole dosi giornaliere iniziando 4-6 mesi prima dell’esplosione allergica.
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