Eroina
Definizione medica del termine Eroina
Ultimi cercati: Chetonemìa - Pseudocrup - Emolisina - Parestesìe - Erisìpela
Definizione di Eroina
Eroina
(o diacetilmorfina), derivato di sintesi della morfina, a cui viene rapidamente idrolizzata nel cervello e nel fegato dopo la sua assunzione.
Si presenta come polvere bianca, che viene di solito diluita in acqua e iniettata in vena; altrimenti può essere inalata, con azione più lenta e meno potente.
Gli effetti psichici sono simili a quelli della morfina, ma più forti: immediatamente dà euforia e acuta sensazione di benessere.
Come gli altri oppiacei, agisce mimando l'azione delleendorfine, legandosi cioè ai recettori dei neuroni dopaminergici cerebrali e inducendoli a rilasciare dopamina (ormone chiave nei meccanismi del benessere).
Molteplici i suoi effetti sull'organismo: gastrointestinali (depressione della motilità viscerale con stipsi e anoressia conseguenti), epatici (epatopatia tossica), neurologici (vomito, ridotta percezione del dolore, sedazione), respiratori (depressione respiratoria), cardiovascolari (ipotensione ortostatica).
Assunta cronicamente, dà segni di intossicazione: ipotensione ortostatica marcata, bradicardia, miosi, linguaggio sconnesso, grave depressione respiratoria (fino a 2-4 atti respiratori al minuto), ipotermia, torpore e coma.
L'eroina può inoltre causare miopatie e impotenza.
Fra gli effetti cronici ricordiamo ancora il deperimento organico e la facilità alle infezioni.
Molto alta, fra i tossicodipendenti, la prevalenza di soggetti HIV positivi o ammalati di AIDS.
Nei forti consumatori cronici si segnala, inoltre, deterioramento mentale.
Dà rapidamente assuefazione, forte dipendenza, fisica e psichica, e sindrome di astinenza, che si manifesta circa 4-8 ore dopo l'ultima dose, con ansia, insonnia, desiderio irrefrenabile di consumare altra eroina, sudorazione, lacrimazione, crampi addominali, diarrea, febbre, ipotensione, tachicardia.
Sul mercato l’eroina non si trova pura, ma “tagliata” con altre sostanze, spesso dannose, a volte mortali (per esempio, talco, stricnina).
Poiché la quantità di principio attivo nell’eroina “di strada” non è determinabile, è sempre possibile l’intossicazione acuta da overdose, particolarmente in caso di assunzione di eroina dopo trattamenti di disassuefazione.
Il suo antagonista specifico è il naloxone.
Si presenta come polvere bianca, che viene di solito diluita in acqua e iniettata in vena; altrimenti può essere inalata, con azione più lenta e meno potente.
Gli effetti psichici sono simili a quelli della morfina, ma più forti: immediatamente dà euforia e acuta sensazione di benessere.
Come gli altri oppiacei, agisce mimando l'azione delleendorfine, legandosi cioè ai recettori dei neuroni dopaminergici cerebrali e inducendoli a rilasciare dopamina (ormone chiave nei meccanismi del benessere).
Molteplici i suoi effetti sull'organismo: gastrointestinali (depressione della motilità viscerale con stipsi e anoressia conseguenti), epatici (epatopatia tossica), neurologici (vomito, ridotta percezione del dolore, sedazione), respiratori (depressione respiratoria), cardiovascolari (ipotensione ortostatica).
Assunta cronicamente, dà segni di intossicazione: ipotensione ortostatica marcata, bradicardia, miosi, linguaggio sconnesso, grave depressione respiratoria (fino a 2-4 atti respiratori al minuto), ipotermia, torpore e coma.
L'eroina può inoltre causare miopatie e impotenza.
Fra gli effetti cronici ricordiamo ancora il deperimento organico e la facilità alle infezioni.
Molto alta, fra i tossicodipendenti, la prevalenza di soggetti HIV positivi o ammalati di AIDS.
Nei forti consumatori cronici si segnala, inoltre, deterioramento mentale.
Dà rapidamente assuefazione, forte dipendenza, fisica e psichica, e sindrome di astinenza, che si manifesta circa 4-8 ore dopo l'ultima dose, con ansia, insonnia, desiderio irrefrenabile di consumare altra eroina, sudorazione, lacrimazione, crampi addominali, diarrea, febbre, ipotensione, tachicardia.
Sul mercato l’eroina non si trova pura, ma “tagliata” con altre sostanze, spesso dannose, a volte mortali (per esempio, talco, stricnina).
Poiché la quantità di principio attivo nell’eroina “di strada” non è determinabile, è sempre possibile l’intossicazione acuta da overdose, particolarmente in caso di assunzione di eroina dopo trattamenti di disassuefazione.
Il suo antagonista specifico è il naloxone.
Altri termini medici
Orciprenalina
O metaproterenolo, farmaco adrenergico beta2-stimolante selettivo. Possiede infatti una spiccata azione broncodilatatrice, anche se esercita pure effetti stimolanti sul cuore...
Definizione completa
Lisinopril
Farmaco antipertensivo della famiglia degli ACE inibitori. A dosaggio pieno (20 mg) viene utilizzato nella terapia dell’ipertensione, mentre alla dose...
Definizione completa
Larìngei, Nervi
Rami del nervo vago che innervano la muscolatura della laringe; i nervi larìngei superiori (prevalentemente sensitivi) raggiungono solo il muscolo...
Definizione completa
Mesonefro
Formazione transitoria dell’apparato urinario costituita da un complesso di tubuli destinato a trasformarsi in successive fasi di sviluppo nel rene...
Definizione completa
Genotipo
Complesso dei caratteri ereditari di un individuo che gli sono stati trasmessi geneticamente dai genitori. Rappresenta la potenzialità ereditaria delle...
Definizione completa
Distrofìa
Alterazione patologica delle condizioni di nutrizione di tessuti o organi, con conseguenti disturbi anatomici e funzionali....
Definizione completa
Espiratori, Mùscoli
Muscoli che permettono l’espirazione attiva o forzata: di per sé, infatti, l’espirazione è un fenomeno passivo, determinato dal ritorno elastico...
Definizione completa
Diamo i numeri
Orgogliosi dei nostri numeri e dei servizi che offriamo.
7650
termini medici
6458
giorni online
626426
