Granulocito
Definizione medica del termine Granulocito
Ultimi cercati: Ascàride - Nefropatìa - Càrdias - Agammaglobulinemìa - Ventricoli cardiaci
Definizione di Granulocito
Granulocito
(o granulocita), leucocito polimorfonucleato che presenta un nucleo variamente lobato e caratteristiche granulazioni nel citoplasma.
Sulla base delle reazioni tra i diversi coloranti (presenti nella miscela di colorazione) con i granuli citoplasmatici, i granulociti sono suddivisi in eosinofili, basofili e neutrofili (a seconda che le granulazioni si colorino rispettivamente con i cloranti acidi, con quelli basici o con entrambi).
I granulociti prendono origine nel midollo osseo da una cellula progenitrice comune per tutte le cellule del sangue, e sono dotati di meccanismi difensivi ad alto potenziale distruttivo.
La loro azione è guidata da diversi segnali (fattori chemiotattici) prodotti a livello tessutale, in risposta alla presenza di un microrganismo invasore, per “avvertire” i granulociti della necessità del loro intervento.
Questi segnali consistono in proteine secrete da altri leucociti, particolari sostanze del metabolismo batterico, componenti attivati dalla cascata del complemento; essi vengono captati da strutture specializzate, presenti sulla membrana cellulare dei granulociti, dette recettori di membrana.
Il legame tra il fattore che costituisce il segnale e il suo specifico recettore di membrana modifica il comportamento dei granulociti circolanti, che diventano più aderenti alle superfici, iniziano a fuoriuscire dai capillari e a migrare nei tessuti, in direzione della zona in cui il segnale è stato rilasciato.
Questa modalità di migrazione (chemiotassi), orientata da segnali chimici, permette ai granulociti di raggiungere il luogo dove è in corso un processo infettivo, seguendo il gradiente di concentrazione (cioè secondo il continuo aumento della concentrazione del segnale man mano che ci si avvicina al punto in cui è stato emesso).
Giunti nella zona dove ne è stata segnalata la presenza, i granulociti distruggono i microrganismi invasori, attivando la fagocitosi professionista e lo svuotamento all’esterno del contenuto dei granuli (degranulazione).
Sulla base delle reazioni tra i diversi coloranti (presenti nella miscela di colorazione) con i granuli citoplasmatici, i granulociti sono suddivisi in eosinofili, basofili e neutrofili (a seconda che le granulazioni si colorino rispettivamente con i cloranti acidi, con quelli basici o con entrambi).
I granulociti prendono origine nel midollo osseo da una cellula progenitrice comune per tutte le cellule del sangue, e sono dotati di meccanismi difensivi ad alto potenziale distruttivo.
La loro azione è guidata da diversi segnali (fattori chemiotattici) prodotti a livello tessutale, in risposta alla presenza di un microrganismo invasore, per “avvertire” i granulociti della necessità del loro intervento.
Questi segnali consistono in proteine secrete da altri leucociti, particolari sostanze del metabolismo batterico, componenti attivati dalla cascata del complemento; essi vengono captati da strutture specializzate, presenti sulla membrana cellulare dei granulociti, dette recettori di membrana.
Il legame tra il fattore che costituisce il segnale e il suo specifico recettore di membrana modifica il comportamento dei granulociti circolanti, che diventano più aderenti alle superfici, iniziano a fuoriuscire dai capillari e a migrare nei tessuti, in direzione della zona in cui il segnale è stato rilasciato.
Questa modalità di migrazione (chemiotassi), orientata da segnali chimici, permette ai granulociti di raggiungere il luogo dove è in corso un processo infettivo, seguendo il gradiente di concentrazione (cioè secondo il continuo aumento della concentrazione del segnale man mano che ci si avvicina al punto in cui è stato emesso).
Giunti nella zona dove ne è stata segnalata la presenza, i granulociti distruggono i microrganismi invasori, attivando la fagocitosi professionista e lo svuotamento all’esterno del contenuto dei granuli (degranulazione).
Altri termini medici
Genitalità
In psicoanalisi, fase conclusiva dello sviluppo psicosessuale dell’individuo. Con la piena accettazione del proprio sesso, e superate le fasi pregenitali...
Definizione completa
Coroidite
Processo infiammatorio della coroide dell’occhio, anche detto uveite posteriore. Presenta intorbidamento dell’umor vitreo ed edema della retina, fosfeni e disturbi...
Definizione completa
Acidosi
Condizione patologica dell’organismo in cui siano prodotte o introdotte in misura superiore alla norma sostanze acide, oppure siano sottratte sostanze...
Definizione completa
Tifo Petecchiale
Nome con cui vengono accomunate due malattie dovute a due distinte rickettsie: Rickettsia prowazeki, responsabile del tifo esantematico, o epidemico...
Definizione completa
Angiotensina
Nome di sostanze proteiche circolanti – distinte in angiotensina I, angiotensina II, angiotensina III – che derivano dall’angiotensinogeno, proteina di...
Definizione completa
Epatoma
(o epatocarcinoma, o carcinoma epatocellulare), tumore maligno primitivo del fegato. Alle nostre latitudini, l’epatoma è molto meno comune della patologia...
Definizione completa
Diamo i numeri
Orgogliosi dei nostri numeri e dei servizi che offriamo.
7650
termini medici
5223
giorni online
506631