Serpente, Morso Di
Definizione medica del termine Serpente, Morso Di
Ultimi cercati: Frontale, muscolo - Stato di agitazione - Perdite vaginali - Ehlers-Danlos, sìndrome di - Blefarodiàstasi
Definizione di Serpente, Morso Di
Serpente, Morso Di
Ferita prodotta dai denti di un serpente.
Il morso di serpente velenoso si distingue per la presenza di due piccoli buchi circolari corrispondenti all’infissione dei denti veleniferi, a differenza del segno di tutta l’arcata dentaria proprio del morso di serpente non velenoso.
Il veleno dei serpenti può avere azione neurotossica o emotossica.
I clapidi (cobra) hanno veleno con azione prevalentemente generale e neurotossica.
Determinano dolore e arrossamento locale, a cui segue prostrazione, depressione respiratoria, tachicardia e poi bradicardia, paralisi progressiva di tutta la muscolatura, in particolare quella respiratoria, sino al coma con morte nel giro di quattro ore.
Il veleno dei viperidi, i più diffusi in Italia e in Europa, presenta, invece, intensa azione locale, di tipo infiammatorio e necrotico, e un’azione generale, emotossica, che si esprime con aumento della coagulazione nei vasi e a livello cardiaco ed emolisi a livello del fegato e del rene.
Si possono avere emorragie a carico degli apparati digerente, genito-urinario e oculare.
Nei casi gravi, il paziente va incontro a collasso, con dispnea e coma sino alla morte.
La terapia consiste nell’evitare la diffusione del veleno, mediante l’applicazione vicina al morso di lacci emostatici, che però non possono essere tenuti in sede per più di un’ora, per evitare complicazioni necrotiche a carico della zona interessata.
Migliore è l'uso di una fasciatura centripeta degli arti con un grado di tensione sufficiente a bloccare la circolazione dei vasi venosi e capillari.
Bisognerà poi al più presto cercare di allontanare il veleno, mediante incisione cutanea effettuata tra le impronte dei denti, spremitura accurata o aspirazione con la bocca (assicurandosi di non avere ferite alle mucose) del sangue contaminato.
La terapia specifica è costituita però dalla sieroterapia mediante somministrazione di siero antiofidico polivalente.
Il paziente andrà portato il più precocemente possibile in ospedale, dove le possibili complicazioni potranno essere adeguatamente trattate.
Importante è ricordare, per la prevenzione del morso di serpente, che, inoltrandosi in zone notoriamente infestate da serpenti, è bene munirsi di calzature robuste e alte ed evitare di mettere le mani in zone non esplorabili con la vista o appoggiarsi ad alberi o pietre.
Il morso di serpente velenoso si distingue per la presenza di due piccoli buchi circolari corrispondenti all’infissione dei denti veleniferi, a differenza del segno di tutta l’arcata dentaria proprio del morso di serpente non velenoso.
Il veleno dei serpenti può avere azione neurotossica o emotossica.
I clapidi (cobra) hanno veleno con azione prevalentemente generale e neurotossica.
Determinano dolore e arrossamento locale, a cui segue prostrazione, depressione respiratoria, tachicardia e poi bradicardia, paralisi progressiva di tutta la muscolatura, in particolare quella respiratoria, sino al coma con morte nel giro di quattro ore.
Il veleno dei viperidi, i più diffusi in Italia e in Europa, presenta, invece, intensa azione locale, di tipo infiammatorio e necrotico, e un’azione generale, emotossica, che si esprime con aumento della coagulazione nei vasi e a livello cardiaco ed emolisi a livello del fegato e del rene.
Si possono avere emorragie a carico degli apparati digerente, genito-urinario e oculare.
Nei casi gravi, il paziente va incontro a collasso, con dispnea e coma sino alla morte.
La terapia consiste nell’evitare la diffusione del veleno, mediante l’applicazione vicina al morso di lacci emostatici, che però non possono essere tenuti in sede per più di un’ora, per evitare complicazioni necrotiche a carico della zona interessata.
Migliore è l'uso di una fasciatura centripeta degli arti con un grado di tensione sufficiente a bloccare la circolazione dei vasi venosi e capillari.
Bisognerà poi al più presto cercare di allontanare il veleno, mediante incisione cutanea effettuata tra le impronte dei denti, spremitura accurata o aspirazione con la bocca (assicurandosi di non avere ferite alle mucose) del sangue contaminato.
La terapia specifica è costituita però dalla sieroterapia mediante somministrazione di siero antiofidico polivalente.
Il paziente andrà portato il più precocemente possibile in ospedale, dove le possibili complicazioni potranno essere adeguatamente trattate.
Importante è ricordare, per la prevenzione del morso di serpente, che, inoltrandosi in zone notoriamente infestate da serpenti, è bene munirsi di calzature robuste e alte ed evitare di mettere le mani in zone non esplorabili con la vista o appoggiarsi ad alberi o pietre.
Altri termini medici
Pèlvico, Nervo
Nervo costituito da fibre parasimpatiche del tratto sacrale del midollo e da rami dei nervi spinali sacrali, che provvede all’innervazione...
Definizione completa
Silicosi
Malattia professionale dei polmoni (pneumoconiosi) causata dalla polvere di silice; si riscontra in molte attività industriali (per esempio, lavorazione del...
Definizione completa
Acolìa
Assenza di secrezione biliare da parte del fegato: è sempre segno di una grave sofferenza della cellula epatica (per esempio...
Definizione completa
Sorbitolo
Sostanza chimica di sapore dolce, solubile in acqua, scarsamente assorbita a livello intestinale; è impiegata in terapia come lassativo (simile...
Definizione completa
Placca Di Peyer
Formazione di tessuto linfatico, posta al di sotto della mucosa dell’intestino tenue....
Definizione completa
Antiràbbica, Vaccinazione
Vaccinazione contro la rabbia. Non è obbligatoria, ma è consigliata a tutti i soggetti professionalmente esposti. Viene perlopiù effettuata dopo...
Definizione completa
Diamo i numeri
Orgogliosi dei nostri numeri e dei servizi che offriamo.
7650
termini medici
6486
giorni online
629142
