Sessualità
Definizione medica del termine Sessualità
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Definizione di Sessualità
Sessualità
Indice:Sesso, norma e saluteLe fasi evolutive della sessualitàinsieme degli impulsi e dei caratteri che riguardano il sesso e che insieme a elementi affettivi e socio-culturali determinano il comportamento sessuale degli individui.Sesso, norma e saluteTroppo spesso si fa coincidere la sessualità con la genitalità, riducendola al coito, mentre essa è un aspetto integrante della personalità umana e caratterizza ognuno nei gesti quotidiani, nei comportamenti, nelle espressioni e relazioni di ogni genere.
Trattando la sessualità è necessario chiarire il concetto di normalità e quello di salute.
Esistono diversi criteri per valutare la normalità: il criterio statistico, secondo il quale è normale il comportamento più diffuso in un determinato gruppo; il criterio biologico, per il quale un comportamento sessuale è normale se permette l’esplicarsi della funzione procreativa alla quale l’apparato genitale è preposto; infine il criterio etico, secondo il quale il comportamento deve obbedire a quell’insieme di regole che si ispirano ai valori che il gruppo condivide.
Questi criteri di normalità tendono a sovrapporsi e confondersi; inoltre non sono immutabili e assoluti, poiché variano in rapporto alle aree geografiche, alle culture e al periodo storico.
Attualmente la sessuologia considera accettabili i comportamenti desiderati e apprezzati dal singolo nell’autoerotismo e dalla coppia, purché non arrechino danno a sé e ad altri e si inseriscano armonicamente in una personalità equilibrata e capace di relazioni affettive.
È necessario chiarire, inoltre, che sovente si confonde il concetto di normalità sessuale con quello di salute: infatti molti riducono la salute sessuale all’adesione ai modelli precostituiti di comportamento, ma tale sovrapposizione risulta arbitraria.
In realtà la salute di un individuo dipende da una condizione di equilibrio e benessere strettamente personali.
Tuttavia questo benessere è largamente condizionato dal consenso o dall’emarginazione sociali.
Così un omosessuale che viva come un peso l’emarginazione e la condanna sociale del suo comportamento (anormale secondo un criterio biologico e statistico e condannato spesso sul piano morale) soffrirà della sua condizione, e il suo equilibrio sarà compromesso; si troverà allora in uno stato di mancanza di salute, e quindi di malattia.Le fasi evolutive della sessualitàL’evoluzione della sessualità di ogni individuo attraversa tre stadi: infantile, adolescenziale e adulto.
La sessualità infantile ha carattere di curiosità, scoperta e sperimentazione delle relazioni affettive e delle sensazioni che il corpo può trasmettere; è fondamentale alla strutturazione delle capacità relazionali future, al senso dell’identità, di stima e apprezzamento di sé.
Nel periodo adolescenziale la sessualità sarà uno degli aspetti più importanti della sperimentazione e della scoperta del mondo adulto, in cui i giovani si preparano a entrare.
L’evoluzione puberale permette all’adolescente di sperimentare la sessualità con modalità più mature, che si andranno strutturando definitivamente nell’interazione con i coetanei e con gli adulti che lo circondano.
In questo periodo sessualità significa incontro e scambio con i coetanei dello stesso e dell’altro sesso, oltre che approfondimento della conoscenza di sé e del piacere che il corpo può dare, attraverso modalità diverse, che includono anche la masturbazione.
Lo stretto rapporto con un coetaneo dello stesso sesso che si può verificare in questo periodo, così spesso scambiato per l’avvisaglia di un orientamento omosessuale, è assolutamente comune e fisiologico, espressione dell’estremo bisogno di una relazione di scambio, appoggio e rassicurazione, trovata in una prima fase nei rappresentanti dello stesso sesso; questo fatto è preludio della capacità di rivolgersi, poi, nella generalità dei casi, alle persone del sesso opposto.
I modelli di interazione adolescenziali, che si riferiscono direttamente alla sessualità in senso stretto, assumono due significati principali.
Da una parte il prestigio che può conferire un rapporto di coppia all’interno del gruppo, indice della capacità del soggetto in questo campo; la scelta del partner sarà spesso guidata, allora, dai criteri estetici, etici e culturali propri del gruppo (così importante in questo periodo).
Dall’altra i rapporti sessuali saranno l’espressione di un legame “romantico” esclusivo e idealizzato, che sancisce un primo passo di autonomia rispetto al gruppo, alla famiglia e ai genitori in particolare.
La sessualità adulta è di solito posta strettamente in relazione alla coppia e al rapporto amoroso.
Esistono differenti modalità di espressione della sessualità genitale femminile e di quella maschile: quest’ultima ha generalmente una reattività molto più limitatamente genitale e automatica, centrata sull’esperienza dell’orgasmo; mentre quella femminile è meno concentrata sui genitali, con un erotismo più diffuso a livello corporeo, e più improntata, di solito, alla ricerca del contatto e all’emozione dell’incontro (vedi anche orgasmo, desiderio sessuale, eccitamento sessuale).
Queste differenze sono state spesso scambiate dall’uomo per mancanza di interesse o rifiuto della donna nei confronti del sesso, con possibili ripercussioni nei problemi di relazione e di comunicazione.
Trattando la sessualità è necessario chiarire il concetto di normalità e quello di salute.
Esistono diversi criteri per valutare la normalità: il criterio statistico, secondo il quale è normale il comportamento più diffuso in un determinato gruppo; il criterio biologico, per il quale un comportamento sessuale è normale se permette l’esplicarsi della funzione procreativa alla quale l’apparato genitale è preposto; infine il criterio etico, secondo il quale il comportamento deve obbedire a quell’insieme di regole che si ispirano ai valori che il gruppo condivide.
Questi criteri di normalità tendono a sovrapporsi e confondersi; inoltre non sono immutabili e assoluti, poiché variano in rapporto alle aree geografiche, alle culture e al periodo storico.
Attualmente la sessuologia considera accettabili i comportamenti desiderati e apprezzati dal singolo nell’autoerotismo e dalla coppia, purché non arrechino danno a sé e ad altri e si inseriscano armonicamente in una personalità equilibrata e capace di relazioni affettive.
È necessario chiarire, inoltre, che sovente si confonde il concetto di normalità sessuale con quello di salute: infatti molti riducono la salute sessuale all’adesione ai modelli precostituiti di comportamento, ma tale sovrapposizione risulta arbitraria.
In realtà la salute di un individuo dipende da una condizione di equilibrio e benessere strettamente personali.
Tuttavia questo benessere è largamente condizionato dal consenso o dall’emarginazione sociali.
Così un omosessuale che viva come un peso l’emarginazione e la condanna sociale del suo comportamento (anormale secondo un criterio biologico e statistico e condannato spesso sul piano morale) soffrirà della sua condizione, e il suo equilibrio sarà compromesso; si troverà allora in uno stato di mancanza di salute, e quindi di malattia.Le fasi evolutive della sessualitàL’evoluzione della sessualità di ogni individuo attraversa tre stadi: infantile, adolescenziale e adulto.
La sessualità infantile ha carattere di curiosità, scoperta e sperimentazione delle relazioni affettive e delle sensazioni che il corpo può trasmettere; è fondamentale alla strutturazione delle capacità relazionali future, al senso dell’identità, di stima e apprezzamento di sé.
Nel periodo adolescenziale la sessualità sarà uno degli aspetti più importanti della sperimentazione e della scoperta del mondo adulto, in cui i giovani si preparano a entrare.
L’evoluzione puberale permette all’adolescente di sperimentare la sessualità con modalità più mature, che si andranno strutturando definitivamente nell’interazione con i coetanei e con gli adulti che lo circondano.
In questo periodo sessualità significa incontro e scambio con i coetanei dello stesso e dell’altro sesso, oltre che approfondimento della conoscenza di sé e del piacere che il corpo può dare, attraverso modalità diverse, che includono anche la masturbazione.
Lo stretto rapporto con un coetaneo dello stesso sesso che si può verificare in questo periodo, così spesso scambiato per l’avvisaglia di un orientamento omosessuale, è assolutamente comune e fisiologico, espressione dell’estremo bisogno di una relazione di scambio, appoggio e rassicurazione, trovata in una prima fase nei rappresentanti dello stesso sesso; questo fatto è preludio della capacità di rivolgersi, poi, nella generalità dei casi, alle persone del sesso opposto.
I modelli di interazione adolescenziali, che si riferiscono direttamente alla sessualità in senso stretto, assumono due significati principali.
Da una parte il prestigio che può conferire un rapporto di coppia all’interno del gruppo, indice della capacità del soggetto in questo campo; la scelta del partner sarà spesso guidata, allora, dai criteri estetici, etici e culturali propri del gruppo (così importante in questo periodo).
Dall’altra i rapporti sessuali saranno l’espressione di un legame “romantico” esclusivo e idealizzato, che sancisce un primo passo di autonomia rispetto al gruppo, alla famiglia e ai genitori in particolare.
La sessualità adulta è di solito posta strettamente in relazione alla coppia e al rapporto amoroso.
Esistono differenti modalità di espressione della sessualità genitale femminile e di quella maschile: quest’ultima ha generalmente una reattività molto più limitatamente genitale e automatica, centrata sull’esperienza dell’orgasmo; mentre quella femminile è meno concentrata sui genitali, con un erotismo più diffuso a livello corporeo, e più improntata, di solito, alla ricerca del contatto e all’emozione dell’incontro (vedi anche orgasmo, desiderio sessuale, eccitamento sessuale).
Queste differenze sono state spesso scambiate dall’uomo per mancanza di interesse o rifiuto della donna nei confronti del sesso, con possibili ripercussioni nei problemi di relazione e di comunicazione.
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