Definizione di Acetilsalicìlico, àcido
Acetilsalicìlico, àcido
Farmaco analgesico, antipiretico, antinfiammatorio, presente in commercio in diverse preparazioni, di cui la più nota è l’aspirina.
L’azione analgesica è efficace per dolori non molto forti, tuttavia le preparazioni iniettabili dei sali (acetilsalicilato di glicina e lisina) hanno effetto simile ai derivati della morfina.
L’azione antipiretica interviene sui centri regolatori della temperatura e provoca sudorazione intensa e arrossamento.
L’azione antinfiammatoria si esprime a dosi maggiori, specialmente se somministrate nelle prime fasi dell’infiammazione e nella forma di sale.
L’àcido acetilsalicìlico è inoltre usato come antiaggregante piastrinico.
A basse dosi impedisce la secrezione di acido urico.
Può determinare disturbi a carico dello stomaco, in quanto altera il muco che protegge le pareti gastriche dall’azione dell’acido cloridrico; per evitare questo inconveniente è preferibile usare le preparazioni con prodotti tampone solubili o effervescenti, che sono più tollerate e favoriscono l’assorbimento intestinale.
I pazienti ai quali è prescritta una dieta povera di sale devono evitare le forme solubili, che contengono sodio in quantità elevata.
Può causare emorragie non evidenti e disturbi nella coagulazione del sangue, perciò è controindicato in caso di ulcera duodenale o di sindrome emorragica.
Il 2 per mille della popolazione manifesta una intolleranza di tipo allergico, in genere benigna (eritema, orticaria), ma talvolta grave (asma e shock anafilattico).
L’azione analgesica è efficace per dolori non molto forti, tuttavia le preparazioni iniettabili dei sali (acetilsalicilato di glicina e lisina) hanno effetto simile ai derivati della morfina.
L’azione antipiretica interviene sui centri regolatori della temperatura e provoca sudorazione intensa e arrossamento.
L’azione antinfiammatoria si esprime a dosi maggiori, specialmente se somministrate nelle prime fasi dell’infiammazione e nella forma di sale.
L’àcido acetilsalicìlico è inoltre usato come antiaggregante piastrinico.
A basse dosi impedisce la secrezione di acido urico.
Può determinare disturbi a carico dello stomaco, in quanto altera il muco che protegge le pareti gastriche dall’azione dell’acido cloridrico; per evitare questo inconveniente è preferibile usare le preparazioni con prodotti tampone solubili o effervescenti, che sono più tollerate e favoriscono l’assorbimento intestinale.
I pazienti ai quali è prescritta una dieta povera di sale devono evitare le forme solubili, che contengono sodio in quantità elevata.
Può causare emorragie non evidenti e disturbi nella coagulazione del sangue, perciò è controindicato in caso di ulcera duodenale o di sindrome emorragica.
Il 2 per mille della popolazione manifesta una intolleranza di tipo allergico, in genere benigna (eritema, orticaria), ma talvolta grave (asma e shock anafilattico).
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