Sodio
Definizione medica del termine Sodio
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Definizione di Sodio
Sodio
Indice:elemento chimico (simbolo Na) che riveste la maggiore importanza nel controllo del volume dei liquidi extracellulari dell’organismo e della loro pressione osmotica Risulta pertanto intimamente correlato al metabolismo idrico dell’organismo: in presenza di eccesso di sodio compare edema e, al contrario, in caso di deficit si ha diminuzione del volume del liquido interstiziale e del sangue.
In questa evenienza il soggetto presenta una sintomatologia caratterizzata da nausea, anoressia, apatia profonda, crampi muscolari, abbassamento della pressione arteriosa che nei casi più gravi può condurre a morte per collasso cardiocircolatorio.
La quantità totale di sodio dell’organismo è stata valutata sui 90 g per una persona adulta: il 44% di esso è presente nel settore extracellulare, il 9% in quello intracellulare e il restante 47% nelle ossa.
Il sodio nel plasma sanguigno presenta normalmente concentrazioni di 140 mEq/l.
Il fabbisogno giornaliero di sodio introdotto con gli alimenti è di 5-6 g: se introdotto in eccesso, aumenta l’eliminazione renale, e viceversa accade nel caso di un regime dietetico povero di sodio.
La quantità giornaliera minima di sodio sotto forma di cloruro di sodio è di 2 g.
In condizioni fisiologiche il bilancio sodico può comunque essere modificato, oltre che dall’attività renale, anche dalla sudorazione: in caso di sudorazione profusa bisogna provvedere a reintegrare le perdite di sodio.
Il controllo renale del metabolismo del sodio è regolato dall’aldosterone e, in minore misura, da altri steroidi corticosurrenalici.
A sua volta la secrezione di questi ormoni è influenzata dai valori della sodiemia, dell’ACTH, della potassiemia, della reninemia e del volume del sangue circolante nelle arterie.
In questa evenienza il soggetto presenta una sintomatologia caratterizzata da nausea, anoressia, apatia profonda, crampi muscolari, abbassamento della pressione arteriosa che nei casi più gravi può condurre a morte per collasso cardiocircolatorio.
La quantità totale di sodio dell’organismo è stata valutata sui 90 g per una persona adulta: il 44% di esso è presente nel settore extracellulare, il 9% in quello intracellulare e il restante 47% nelle ossa.
Il sodio nel plasma sanguigno presenta normalmente concentrazioni di 140 mEq/l.
Il fabbisogno giornaliero di sodio introdotto con gli alimenti è di 5-6 g: se introdotto in eccesso, aumenta l’eliminazione renale, e viceversa accade nel caso di un regime dietetico povero di sodio.
La quantità giornaliera minima di sodio sotto forma di cloruro di sodio è di 2 g.
In condizioni fisiologiche il bilancio sodico può comunque essere modificato, oltre che dall’attività renale, anche dalla sudorazione: in caso di sudorazione profusa bisogna provvedere a reintegrare le perdite di sodio.
Il controllo renale del metabolismo del sodio è regolato dall’aldosterone e, in minore misura, da altri steroidi corticosurrenalici.
A sua volta la secrezione di questi ormoni è influenzata dai valori della sodiemia, dell’ACTH, della potassiemia, della reninemia e del volume del sangue circolante nelle arterie.
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